Paolo Cristiani
by Vittorio Sgarbi
"È con felicità e sorpresa che, tra le tante immagini che si
affollano davanti agli occhi di un critico d'arte, talvolta talune ci
convincano per semplicità, innovazione, inventiva. È il caso di
Cristiani con i suoi Aeroporti. Ci eravamo abituati fin dagli anni
settanta a vedere gli aeroporti come grandi spazi anonimi nei quali si
muove una vita alienata rispetto alla vitalità mossa e irrequieta di una
città con i suoi colori, gli umori vari, le automobili, i negozi. Gli
aeroporti appaiono come acquari dentro i quali l'umanità si muove
silenziosa e distaccata senza commerci e senza comunicazione. Un mondo
distante e organizzato con sue regole e codici. Paolo Cristiani ne
intende la peculiarità e rispecchia in pittura quell'atmosfera. Le
uniche sorprese, gli unici eventi, negli spazi aperti di un aeroporto,
sono altrove, sono "fuori".
Alla partenza e all'arrivo di un
viaggio, nella mente si deve disporre un sistema di codici e di segnali
che appartengono ad un'altra realtà. Ogni uscita, per ogni luogo più
lontano e diverso, appare uguale, in un ritmo ripetitivo, modulare.
Cristiani è attratto da questo ordine che lo costringe ad una visione
rigorosa, misurata, che ha il suo prototipo nelle opere di Edward
Hopper. Passioni, inquietudini, tormenti, sono attutiti in atmosfere
plumbee attraversate dalle luci del cielo nelle diverse ore del giorno.
In questa condizione gli uomini appaiono come fantasmi.
La
visione di Cristiani è fredda, ma non distaccata. Ciò che gli preme è di
determinare la coscienza della vita in quello spazio. La pittura lo
aiuta in questo processo di assimilazione. La condizione di instabilità
del viaggiatore si trasferisce in una dimensione ontologica, e ciò
attribuisce una assoluta verità, psicologica e visiva, a queste
immagini. La solitudine delle sale d'aspetto: è questo il sogno di fuga
dalla realtà che Cristiani traduce all'insegna della malinconia. E,
invero, l'ombra che si proietta sui personaggi che abitano gli spazi
sembra quella della Malinconia di Durer. Con questi prototipi si misura
Cristiani riuscendo, in virtù di una rigorosa orchestrazione di forma e
colori, a farli dimenticare."
Vittorio Sgarbi
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Brani tratti da “Aeroporti” di Paolo Cristiani. Edizione Fiera Milano SpA