Airport (2000 - 2007)
"È con felicità e sorpresa che, tra le tante immagini che si affollano davanti agli occhi di un critico d'arte, talvolta talune ci convincano per semplicità, innovazione, inventiva. È il caso di Cristiani con i suoi Aeroporti. Ci eravamo abituati fin dagli anni settanta a vedere gli aeroporti come grandi spazi anonimi nei quali si muove una vita alienata rispetto alla vitalità mossa e irrequieta di una città con i suoi colori, gli umori vari, le automobili, i negozi. Gli aeroporti appaiono come acquari dentro i quali l'umanità si muove silenziosa e distaccata senza commerci e senza comunicazione. Un mondo distante e organizzato con sue regole e codici. Paolo Cristiani ne intende la peculiarità e rispecchia in pittura quell'atmosfera. Le uniche sorprese, gli unici eventi, negli spazi aperti di un aeroporto, sono altrove, sono "fuori".
Alla partenza e all'arrivo di un viaggio, nella mente si deve disporre un sistema di codici e di segnali che appartengono ad un'altra realtà. Ogni uscita, per ogni luogo più lontano e diverso, appare uguale, in un ritmo ripetitivo, modulare. Cristiani è attratto da questo ordine che lo costringe ad una visione rigorosa, misurata, che ha il suo prototipo nelle opere di Edward Hopper. Passioni, inquietudini, tormenti, sono attutiti in atmosfere plumbee attraversate dalle luci del cielo nelle diverse ore del giorno. In questa condizione gli uomini appaiono come fantasmi.
La visione di Cristiani è fredda, ma non distaccata. Ciò che gli preme è di determinare la coscienza della vita in quello spazio. La pittura lo aiuta in questo processo di assimilazione. La condizione di instabilità del viaggiatore si trasferisce in una dimensione ontologica, e ciò attribuisce una assoluta verità, psicologica e visiva, a queste immagini. La solitudine delle sale d'aspetto: è questo il sogno di fuga dalla realtà che Cristiani traduce all'insegna della malinconia. E, invero, l'ombra che si proietta sui personaggi che abitano gli spazi sembra quella della Malinconia di Durer. Con questi prototipi si misura Cristiani riuscendo, in virtù di una rigorosa orchestrazione di forma e colori, a farli dimenticare."
- Vittorio Sgarbi
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艺术评论家眼里的许多图像作品中都是带有欢喜和惊奇的,并凭着他们的简单、创新及创造说服观赏者。Cristiani 和他的飞机场就是如此。自从70年代起,我们习惯看到的是极平常的具有很大空间的飞机场,那里的生活与外面充满生机的城市、色彩、各种各样的幽默、汽车和商店脱离。飞机场就像水族馆一样独立,人们在那里静静地移动,没有任何商业活动和交流。就如一个远处的世界,那里有他自己的规则和准则。Paolo Cristaini可以看出其独有的特征,并且把这种现象在绘画中重新体现。一个飞机场的开放空间中的特有活动和惊奇经常是“外面的世界”。 我们应该注意到每一旅程的出发及到达的相关准则和标志体系,这些都属于每个去往目的地出口的不同的现实。每一个位于远方不同目的地的登机口都显示出与标准化重复的谐和相似。
Cristiani被这种促使他有一个适度并严谨看法的状况所吸引,并且视为Edward Hopper的作品为他的典范。热情、忧虑、苦恼在来自每天不同时间段光线伴随的沉闷氛围中被抑制。在这种情况下,人们显得像鬼魂一样。 Cristiani 的看法是冷淡的,但不是有分歧的。对他来说重要的是,在这个空间可以找到对生活的领悟。绘画艺术在同化过程中给予他帮助。旅游者的不稳定状态被改变成本体论,并奉予图像语言学形象化的绝对真实性。当你等待在等候大厅里时体验的那种孤独感:“会有想从现实中逃脱的梦想,这是Cristiani 根据忧郁迹象所解释的。反映出的生活在这个空间的人物的幻影似乎就如Durer的忧郁。
Cristiani把这些原型与自己的相对比,并以广告画的轮廓和颜色之间精确而协调的结合使其被遗忘。 Vittorio Sgarbi